Mercoledì 5 luglio, Massimo De Felice – Presidente dell’Inail – ha illustrato la Relazione annuale 2016 dell’Istituto.

Numerosi i temi affrontati, a partire dagli ultimi dati disponibili relativi all’andamento degli infortuni e delle malattie professionali in Italia.

Tra gli altri argomenti affrontati anche una sintesi del bilancio dell’Inail e dei suoi risultati finanziari ed economici. Inoltre, sono state presentate tutte le attività e realizzazioni messo in atto nel 2016 (incentivi per la sicurezza, investimenti, strategie in materia di cura, riabilitazione e reinserimento, ricerca).

Nel dettaglio, la Relazione del Presidente ha toccato i seguenti punti:

  1. Infortuni e malattie professionali, secondo i dati dell’Inail;
  2. Sintesi del bilancio, attività e realizzazioni;
  3. Quattro intenzioni (guardando al futuro).

 

Quali sono le criticità emerse?

Nel 2016 l’Inail ha censito circa 3 milioni e 760 mila posizioni assicurative (territoriali), con una minima riduzione (dello 0,4%) rispetto al 2015. Nello specifico, al 31 dicembre erano in essere 745 mila rendite, per inabilità permanente e ai superstiti (l’1,95% in meno rispetto al 2015).

Di queste, le rendite per inabilità di nuova costituzione erano circa 17 mila.

 

Relazione annuale INAIL 2016

 

Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati poco più di 419mila, di cui circa il 19% “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”).

Mentre gli infortuni mortali accertati “sul lavoro” sono stati 618 (di cui 332, pari al 54%, “fuori dell’azienda”). Occorre  però evidenziare che 34 casi sono ancora in istruttoria e, se fossero tutti riconosciuti “sul lavoro”, si avrebbe una diminuzione del 12,7% rispetto al 2015 e di circa il 25% rispetto al 2012.

Malattie professionali

Per quanto riguarda le denunce di malattia sono state circa 60mila (circa 1.300 in più rispetto al 2015), con un aumento di circa il 30% rispetto al 2012.

La causa professionale è stata riconosciuta al 33%, il 4% è ancora “in istruttoria”.

Inoltre è emerso che:

  • il 64% delle denunce è stato per malattie del sistema osteo muscolare;
  • i lavoratori con malattia asbesto-correlata sono stati poco più di 1.400;
  • i lavoratori deceduti nel 2016 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.297 (il 32,2% in meno rispetto al 2012), di cui 357 per silicosi/asbestosi (l’88% è con età al decesso maggiore di 74 anni, il 71% con età maggiore di 79 anni).

Per quanto riguarda gli Incentivi per la sicurezza e la prevenzione, la principale novità è consistita nell’introduzione di un nuovo asse di finanziamento. Sono stati stanziati 20 milioni di euro per le micro e piccole imprese che operano nel settore della ristorazione.

Emerge inoltre la diffusione di nuove forme del rapporto di lavoro, come il “lavoro agile” (il disegno di legge sullo “smart working” approvato dal Senato nel maggio 2016), il “crowd working”, il “lavoro su piattaforma”. Si è esasperata la dicotomia tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, rendendo ambigue le categorie tradizionali su cui è fondata la tutela contro gli infortuni e le malattie professionali.

Interventi a sostegno dei lavoratori

Nel 2016 sono state effettuate circa 7 milioni e mezzo di prestazioni sanitarie.

A luglio 2016, con l’emanazione del nuovo Regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro, l’INAIL ha messo in campo percorsi personalizzati realizzati in azienda e finalizzati alla conservazione del posto di lavoro.

 

Infine, la relazione si è conclusa con:

  1. Analisi della numerosità degli infortuni
  2. Analisi della numerosità delle malattie professionali

 

Per scaricare la relazione completa, qui.

 

[Fonte: https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/rapporti-e-relazioni-inail/relazione_annuale_2016.html]