Negozi, uffici ed aziende di certe dimensioni sono obbligati ad avere un estintore come strumento per intervenire in caso di incendio.

La legge (Norma UNI 9994-1) fornisce tutte le indicazioni sul tipo di attrezzatura da tenere a portata di mano a seconda del tipo di attività che viene svolta e della tipologia di materiali che possono essere causare un incendio. Ma impone anche delle norme ben precise sulla manutenzione dell’estintore, le regole per l’azienda e le responsabilità del datore di lavoro.

Chi deve avere l’estintore?

Possiamo dire che il vincolo di avere un estintore sussiste per tutte le aziende che hanno almeno un lavoratore, diverso dal titolare.

Sono obbligati ad avere l’estintore portatile:

  • i negozi di superficie superiore a 400 metri quadri;
  • i negozi di superficie inferiore a 400 metri quadri con presenza di lavoratori;
  • gli uffici o le aziende in cui sono presenti più di 300 persone;
  • gli esercizi pubblici (bar, ristoranti, pub, ecc.) con almeno un lavoratore diverso dal titolare.

Nelle realtà non esplicitamente interessate dall’obbligo di estintore deve essere però previsto un adeguato sistema antincendio (come, ad esempio, gli autisti i cui mezzi pesanti possono essere considerati un luogo di lavoro).

Quanti estintori ci devono essere?

Secondo la normativa, l’estintore è un dispositivo adatto a spegnere degli incendi di classe A, cioè quelli «di materiali solidi, usualmente di natura organica, che portano alla formazione di braci».

La legge non prevede il numero esatto degli estintori che devono essere messi a disposizione in azienda. Tuttavia, stabilisce delle superfici, delle distanze e dei luoghi in cui deve trovarsi almeno uno di questi dispositivi.

Nello specifico:

  • almeno uno per ogni piano o due nei negozi superiori a 400 metri quadri;
  • mediamente un estintore ogni 150 metri quadri nelle aziende;
  • un estintore a non più di 30 metri dal luogo in cui si trovano a lavorare le persone: in sostanza, un lavoratore non deve percorrere più di 30 metri per trovarne uno;
  • quanto al luogo in cui collocare l’estintore, deve essere preferibilmente fissato al muro, lungo le vie di uscita e segnalato con un cartello.

Ogni estintore deve avere un cartellino contenente le seguenti informazioni:

  • numero di matricola e gli altri estremi riguardanti il dispositivo;
  • dati dell’azienda addetta alla manutenzione (ragione sociale e indirizzo) e/o della persona competente;
  • tipo di estintore, massa lorda e carica effettiva;
  • scadenze (mese e anno) in cui devono essere effettuati i futuri interventi di manutenzione e i vari controlli;
  • il codice di riferimento o il punzone identificativo del responsabile del controllo degli estintori.

La normativa sulla manutenzione degli estintori

La normativa che prevede le regole sulla manutenzione degli estintori in azienda stabilisce, innanzitutto, che ci debba essere una persona responsabile di garantire le misure di sicurezza antincendio. Dopodiché, dovrà essere un’azienda specializzata ad occuparsi materialmente della manutenzione dei dispositivi.

Occorre individuare anche un responsabile con la formazione e l’esperienza necessarie a garantire una corretta attività di manutenzione antincendio.

La manutenzione è importante perché garantisce il buon funzionamento dell’estintore in caso di emergenza.

La normativa stabilisce le regole per l’azienda sulla manutenzione dell’estintore distinguendo cinque diverse fasi di verifica dello strumento:

  • il controllo iniziale;
  • la sorveglianza;
  • il controllo periodico;
  • la revisione programmata;
  • il collaudo.

 Il controllo iniziale dell’estintore

Questa fase consiste nella verifica di una serie di elementi che può essere fatta al momento del controllo periodico. L’obiettivo è quello di regolare e disciplinare la sostituzione della vecchia ditta manutentrice con quella nuova, che prenderà in carico per la prima volta l’intervento su un determinato estintore.

Viene, quindi, accertato che l’estintore non sia fuori servizio, che sia disponibile il libretto d’uso e che ci siano le marcature. L’esito del controllo iniziale deve essere comunicato al responsabile della manutenzione antincendio.

La sorveglianza dell’estintore

Consiste nel costante monitoraggio dell’estintore senza una cadenza ben precisa. Si può dire che la persona responsabile deve ogni tanto verificare che non ci siano state delle manomissioni, che nulla ostacoli il suo utilizzo, che ci sia il cartello che segnala la presenza del dispositivo, ecc.

Il controllo periodico dell’estintore

In questo caso, invece, la cadenza per la verifica del funzionamento dell’estintore è prevista dalla normativa. L’addetto alla manutenzione deve provvedere ad un controllo periodico del dispositivo ogni sei mesi. Alla fine del sesto mese, quindi, occorre accertare l’efficienza di tutti gli estintori, portatili o carrellati, ma senza effettuare una prova di funzionamento. Il controllo prevede la verifica della corretta compilazione del cartellino di manutenzione, lo stato di carica degli estintori a biossido di carbonio mediante pesatura, la pressione interna e tutti gli altri controlli effettuati in fase di sorveglianza.

La revisione programmata dell’estintore

L’addetto alla manutenzione dovrà eseguire alcuni interventi tecnici come:

  • l’esame dell’interno degli estintori;
  • il controllo di tutte le parti e le componenti;
  • la sostituzione dei dispositivi di sicurezza, se presenti;
  • la sostituzione dell’agente estinguente, delle guarnizioni e delle valvole erogatrici.

Tale revisione deve essere fatta:

  • ogni 24 mesi per gli estintori ad acqua o a schiuma con serbatoio in acciaio al carbonio plastificato;
  • ogni 36 mesi per gli estintori a polvere;
  • ogni 48 mesi per gli estintori ad acqua o a schiuma con serbatoi sono in acciaio inox;
  • ogni 60 mesi per gli estintori a CO2;
  • ogni 72 mesi per gli estintori ad idrocarburi alogenati.

Il collaudo dell’estintore

L’ultima fase riguarda il collaudo, cioè un intervento preventivo per controllare la stabilità del serbatoio e della bombola nel caso in cui si tratti di un dispositivo a pressione. Al momento del collaudo bisogna sostituire la valvola erogatrice. All’interno e all’esterno dell’estintore occorre indicare la data dell’avvenuto collaudo e la denominazione dell’azienda che l’ha eseguito. Nel caso in cui un estintore sia stato usato anche solo in parte, deve essere ricaricato.

A quali sanzioni si può incorrere?

Il mancato rispetto della normativa e delle regole obbligatorie in azienda sulla manutenzione degli estintori può comportare delle pesanti sanzioni penali, poiché comporta un rischio per la vita delle persone.

Il datore di lavoro rischia l’arresto da 3 a 6 mesi o l’ammenda da 2.000 a 10.000 euro.

 

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